Frutto della collaborazione tra Seco e Aidilab, sta scalando le vette di Kickstarter, la piattaforma per il finanziamento dal basso.
L’hanno pensato un anno e mezzo fa e ha già fatto il botto. Si chiama Udoo. E’ un micro-computer nato in Toscana che ha scalato le classifiche di Kickstarter, forse la principale piattaforma web per lanciare il finanziamento dal basso delle idee più rivoluzionarie in circolazione. Ha raggiunto in pochi mesi di esposizione 641.614 dollari e si è piazzato tra i primi quindici progetti al mondo che piacciono di più: 13mo nella categoria Technology e 7mo in quella più propria di Hardware Technology.
Udoo ha grandi ambizioni. Fonde insieme computer tradizionali, smartphone e microcontrollori (quelli che regolano la temperatura dei frigo o delle case, per intendersi) in un unico componente. E’ frutto della collaborazione tra Seco (www.seco.com), un’azienda aretina di microcontrollori, e Aidilab (www.aidilab.com), una società di Interaction Design messa in piedi da docenti ed ex studenti dell’Università di Siena. Daniele Conti, Antonio Rizzo e Maurizio Caporali sono i
capoprogetto. Ma cosa fa Udoo?
E' una sorta di multitasking tecnologico che lavora sia con il sistema operativo Linux che Android e permette un’interazione su più livelli. Lo si può usare per imparare a programmare i comportamenti dei pixel su uno schermo, ma anche gli oggetti che stanno intorno a noi. Servirà nelle scuole per avviare i nativi digitali alla scoperta dell’apprendimento 2.0, ma anche nella domotica fai da te. Attualmente è in fase di beta testing con tester selezionati in 20 università e centri di ricerca di tutto il mondo.
Antonio Rizzo, uno dei fondatori di Aidilab ora in trasferta a San Diego (California), racconta: «Abbiamo in cantiere due progetti. Uno è con il Centro Enel di Pisa per l’ottimizzazione della produzione elettrica con il fotovoltaico. Udoo garantirebbe l’autoregolazione del funzionamento dei pannelli in alta montagna rendendoli più convenienti e più efficienti. Un altro progetto è la domotica fai da te. L’open source renderebbe automatico il regolamento delle temperature nelle stanze in funzione delle stagioni, delle attività lavorative che vi si svolgono interfacciandosi con i sistemi energetici esterni». La filosofia open source hardware va a braccetto anche con i sistemi di educazione. «A Barcellona, in Spagna, pensiamo di realizzare delle soluzioni low cost e open source, ad esempio dei banchi per le scuole. Nel 2014 — chiude Rizzo — lanceremo un concorso di idee aperto a tutti, con le università come punto di riferimento, per l’educazione nelle scuole».
ARTICOLO DA: http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/06/17/news/udoo_piccolo_e_multitasking_cos_il_computer_parla_toscano-61229612/
SAMUELE BARTOLINI
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